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Giustizia e pace: diritti da salvaguardare e promuovere
Maturità individuale e coesione nella coppia

A Milano il 14 dicembre 2013 si è svolta, presso la sede dell’Associazione  Mani Tese Onlus, partener nell’organizzazione dell’evento, la celebrazione del 65° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani realizzata da UPF Universal Peace Federation.
L’incontro si è aperto con un breve saluto da parte di Clara Castellucci, responsabile comunicazione di Mani Tese,  la quale ha illustrato ai presenti  due importanti iniziative in Guinea Bissan e Sud Sudan per il rispetto e la difesa dei diritti umani.

 Enza Cammi, Segretario UPF Milano ha poi dato avvio ufficialmente all’iniziativa esprimendone lo spirito: non una lezione sui Diritti Umani, ma una riflessione sulla nostra “sacra” responsabilità di esseri umani. La tutela dei diritti, è il fondamento per costruire un mondo piu' giusto. La Universal Peace Federation vede, nell'unicità della “famiglia umana globale”, la possibilità di edificare una base per garantire i diritti attraverso una maggiore consapevolezza ed una volontà collettiva. I diritti umani non possono essere garantiti solo attraverso le leggi ed i governi, ma da una crescente consapevolezza della nostra solidarietà universale.
Siamo un’unica famiglia mondiale che condivide la stessa terra ed il medesimo patrimonio spirituale e morale.
La soluzione richiede l’impegno di tutti nel voler superare le barriere e le discriminazioni per preparare un futuro migliore alle nuove generazioni.

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Tale concetto è stato illustrato dal Vice Presidente UPF Italia Carlo Zonato e ripreso nel suo intervento da parte di Emilio Asti, docente di Cultura Orientale: senza il rispetto dei diritti umani non è possibile alcun tipo di sviluppo ed è solo attraverso  l’impegno per la difesa di questi diritti che si può costruire una società nuova  nella quale regnano pace e benessere per tutti. La difesa dei diritti umani, che è una necessità improrogabile, chiama in causa ciascuno di noi, infatti è solo attraverso un impegno in prima persona, in collaborazione solidale con altri, che possiamo rispondere alle molteplici sfide attuali.

Flora Tognoli responsabile eventi dell’Associazione culturale Watinoma Onlus  ha mostrato  un report  sulla situazione mondiale del  diritto all’acqua:  un bene primario che dovrebbe essere un diritto per tutti, ma che rimane invece per molti un diritto negato. Ha infine presentato una visione dell'Africa, paese in cui l’associazione presta la propria attività,  piena di vitalità, energie e grinta.  

Non poteva mancare in una celebrazione così importante la “voce dei poeti”: amore, libertà, diritti umani e responsabilità  nell’intervento di Sergio Cati, Ambasciatore di Pace UPF Milano. Il poeta ha catturato l’attenzione dei presenti recitando, accompagnato da una chitarra,  alcune parti del suo libro “La barca della speranza”. Fin dalle prime battute  ha tenuto con il fiato sospeso tutti i presenti nel raccontare con estrema sensibilità una situazione drammatica: i tanti naufraghi che ogni giorno approdano nella nostra penisola.

L’evento si è concluso con una piacevole sorpresa, la presenza di Vera Nuvola de Capua alla quale è stato consegnato con profonda emozione di tutti, l’attestato di Ambasciatore di Pace della Universal Peace Federation. Tale riconoscimento le è stato attribuito per il lavoro che sta portando avanti in onore anche di  suo marito, deceduto alcuni anni fa e con il quale ha collaborato per un’intera vita, attraverso il teatro.  L’artista ha portato in scena un breve monologo tratto dal suo libro “pace per vivere” . Il testo mette a confronto Gandhi e Einstein, i quali non potrebbero essere più differenti per razza, educazione, professione, temperamento … eppure hanno in comune  proprio quello che tendiamo a dimenticare: la “natura umana”  che le due tradizioni da cui essi provengono affermano essere “divina”.  

“Una vita che miri principalmente a soddisfare  i desideri personali  conduce prima o poi a un’amara delusione. La vita di un uomo ha senso  solo se contribuisce a rendere la vita di ogni creatura  più nobile e più bella. Si, soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena di vivere. Condividere le sofferenze e le gioie degli altri questo deve guidarci”. Con questa riflessione di Einstein l’evento si è concluso ed ha accompagnando tutti i presenti  nel loro rientro verso casa, con la consapevolezza che in una società dominata dalla logica dell’individualismo egoista e del profitto occorre recuperare i valori della solidarietà e della fratellanza. Questo può permetterci di superare tutte le barriere ed avanzare insieme verso un mondo più umano.

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