Sabato 4 febbraio 2012, presso la sede dell’UPF Torino – Federazione per la Pace, si è svolto un momento d’incontro e preghiera interreligiosa in occasione della Settimana Mondiale dell’Armonia Interreligiosa indetta dall’ONU.

Ci siamo ritrovati in amicizia, uomini e donne di fedi diverse, ognuno in rappresentanza della propria fede e pronto ad ascoltare gli altri con rispetto e desiderio di imparare. La nostra condivisione è iniziata con una breve introduzione del significato dell’incontro, data da Sergio Coscia, consigliere dell’UPF Torino con delega al dialogo interreligioso.

 

 

Giuseppe Cicogna, portavoce della Chiesa di Scientology di Torino e membro fondatore del Forum dell’Armonia Interreligiosa, nato un anno fa proprio in occasione della celebrazione della prima Settimana dell’Armonia Interreligiosa, ha sottolineato l’importanza di conoscersi e come da questo possano nascere occasioni di azioni concrete di pace e sostegno che riescono a coinvolgere la collettività, come è stato nel 2011 per le serate di beneficenza promosse dal Forum per i terremotati in Giappone o per la Casa Sollievo in Sri Lanka.

 

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Alcuni rappresentanti religiosi impossibilitati a intervenire hanno inviato i loro saluti, come l’Imam Abdellah Mechnoune, direttore spirituale del Centro Culturale Al Yamama di Torino, e Paolo Incontri, maestro di Meditazione Buddista Theravada in Piemonte, anche lui Ambasciatore di Pace dell’UPF e fondatore del Forum torinese.

È stato poi significativo ascoltare, e quasi vivere assieme, le esperienze personali di fede di chi ha partecipato all’incontro.

Yuki Abragams, musicista, compositrice, danzomusicoterapeuta, ci ha reso partecipi del significato profondo della meditazione secondo gli insegnamenti di Osho facendoci provare anche un  momento di osservazione interiore, e ricordandoci come lo spirito dell’uomo sappia andare oltre la religione intesa come dottrina che esclude i credenti di altre fedi.

Don Paolo Mignani, parroco di Mezzi Po e assistente ecclesiastico nazionale della GIOC, ha aperto il suo cuore raccontandoci la sua vita, il valore della cultura dei poveri ma mai miseri, il rispetto verso la spiritualità che oggi sembra perso: la crisi di senso, di spiritualità profonda che porta le persone, oggi, a non sentire quasi più il richiamo della coscienza. Ha sottolineato come  oggi tendiamo a materializzare tutto: la ricerca della bellezza è diventata cura esteriore della persona, la ricerca del benessere cura medica del corpo, la ricerca di purezza attenzione all’igiene… una riflessione interessante che ci deve spronare a tornare ai valori interiori più puri e fondamentali.

Il reverendo Magda Camilla Morra della Chiesa di Scientology ha offerto una breve panoramica del significato e del credo della sua fede, ricordando anche le mete di Scientology: “una civiltà senza pazzia, senza criminali e senza guerre, in cui le persone capaci possano prosperare e gli essere onesti possano avere dei diritti, in cui l’Uomo sia libero di innalzarsi a più elevate altezze”.

Giusy Losa, volontaria dell’Associazione la Fabbrica della Pace, ha parlato poi della sua esperienza a servizio dei bambini disagiati, in particolare di alcuni bambini Rom di Collegno che accompagna a scuola, aiuta a fare compiti… una “nonna affidataria” che cerca di farli sentire bambini come tutti gli altri: anche se non come credenti, nello spirito del servizio possiamo trovare la natura di Dio che si manifesta e ama l’altro.

Sergio Coscia ha poi dato un breve cenno della visione dell’Unificazionismo, nata dall’esperienza di vita del reverendo Sun Myung Moon: Dio come Vero Genitore ha la grande speranza che tutti i suoi figli possano vivere come una grande famiglia mondiale, ereditando il Suo Vero Amore. Il cammino dell’umanità deve quindi essere quello di ricercare e ricostruire l’ideale originario di Dio perso con la caduta dei nostri progenitori. Dobbiamo rinascere nel Vero Amore, giungendo tutti a ereditare il cuore dei Veri Genitori. Una frase del reverendo Moon, che ha concluso la condivisione e ben si sposa al senso del nostro incontro è: “Quando le persone dicono ‘Pace’, di che cosa stanno parlando? Non parlano di pace in sé, ma di una relazione reciproca. In essa deve esserci amore. Non esiste pace senza amore.”

Dopo questi momenti di profonda condivisione abbiamo tutti partecipato a un atto simbolico ma molto forte e significativo: i presenti, in piedi hanno tenuto fra le mani un bicchiere d’acqua, l’elemento base della vita, capace di purificarci e capace di raccogliere le nostre energie. Tutti insieme, in silenzio, hanno preso del tempo per offrire la propria preghiera e i propri pensieri positivi e al termine hanno versato la loro acqua nel calice che ha raccolto così il simbolo della spiritualità di tutti.

In conclusione, dopo un sentito appello da parte di Lucetta Sanguinetti, presidente dell’Associazione La Fabbrica della Pace, ad offrire questo momento per la superazione dei conflitti,  Kazue Fukumoto Ventura, vicepresidente dell’UPF Torino, ha offerto un saggio dell’arte della Calligrafia Giapponese: la calligrafia orientale tradizionale ha infatti una forte connotazione spirituale e tutti abbiamo firmato il cartello, in ricordo di questo momento speciale vissuto insieme.

Ancora i nostri più sentiti ringraziamenti a tutti i partecipanti per il contributo prezioso che hanno dato!

Sergio Coscia, UPF Torino.